L’AVEZZANO CALCIO RICORDA, NEL GIORNO DELLA SUA FESTA, LA “MADONNA DI PIETRAQUARIA” PATRONA DELLA CITTA’ DI AVEZZANO

La Madonna di Pietraquaria è uno dei titoli con cui è venerata la Beata Vergine Maria, protettrice della città di Avezzano.
Il 1º gennaio del 1978, Maria Santissima di Pietraquaria è stata proclamata patrona della città di Avezzano e viene festeggiata annualmente con eventi e riti religiosi tra il 25 e il 27 aprile.
A Lei è dedicato l’omonimo santuario del monte Salviano.
La cappella è stata edificata nel punto in cui avvenne il miracoloso incontro tra la Madonna ed il pastore sordomuto.
La tradizione religiosa riporta che l’immagine della Madonna rimase per secoli all’interno della chiesa diroccata del monte Salviano e venne recuperata in seguito ad un incontro miracoloso avvenuto in montagna tra un giovane pastore sordomuto e la Vergine che determinò la ricostruzione della chiesa.
Stando all’opera Historiae Marsorum di Muzio Febonio nell’anno 1614 ci fu la completa ricostruzione dell’edificio religioso che venne ampliato rispetto alla chiesa originaria, così come venne documentato nel successivo atto di notorietà per la incoronazione della Madonna del notaio Pietro Orlandi.
La tradizione orale ha portato ai giorni nostri l’incontro tra un pastorello sordomuto di Avezzano che stava pascolando il gregge sul Salviano e la Vergine Maria che apparve vestita di bianco.
Ella si rivolse a lui con dolci parole, che miracolosamente il sordomuto riuscì ad ascoltare, chiedendogli di diffondere la Sua volontà di far ricostruire la chiesa.
Il pastorello scese di corsa dal monte e raggiunta Avezzano si recò dal parroco, al quale riferì quanto raccomandato dalla Vergine, e cioè di far restaurare Santa Maria e di riporre degnamente la sacra immagine sull’altare.
La cappella dell’apparizione, situata lungo la via Crucis del monte Salviano, conserva il calco che la mula della Madonna incise nella pietra con un colpo di zoccolo prima di svanire con la Vergine.
La chiesa venne riedificata nel 1614 ed il culto per la Madonna crebbe tra tutti gli abitanti di Avezzano.
Sono cinque le grazie elargite dalla Madonna per effetto delle quali l’immagine venne solennemente incoronata nel 1838 dal Capitolo Vaticano:
la liberazione dalla siccità avvenuta il 27 aprile 1779 dopo la processione della penitenza per cui la festa annuale della Madonna venne fissata in detta data (prima la Madonna di Pietraquaria veniva festeggiata nella quarta domenica di maggio).
La popolazione di Avezzano ebbe delle gravi difficoltà a causa di una lunga siccità che causò problemi vari e scarsità di alimenti.
Gli abitanti pregarono incessantemente la Madonna che portarono in processione dal santuario al centro urbano.
All’ingresso del corteo su via Napoli si verificò un miracoloso temporale che ruppe la lunga aridità cosicché la popolazione poté riprendere a curare in modo adeguato le colture.
Nello stesso anno, grazie alle offerte ed alle donazioni da parte degli avezzanesi, l’edificio sacro venne ampliato favorendo la crescita della venerazione.
Nei primi anni del XIX secolo avvenne la liberazione dal sacco dei briganti e dei francesi che depredarono la cittadina.
Nel 1836 ci fu la cessazione delle acque alluvionanti; l’anno successivo la liberazione dal colera.
Secondo una credenza popolare il 27 aprile del 1944 le fortezze volanti degli anglo-americani si levarono in volo per radere al suolo la città, già pesantemente bombardata, poiché rappresentava uno snodo ferroviario e stradale strategicamente importante per i rifornimenti dei nazisti.
Grazie all’intercessione della Madonna la fitta nube che ricoprì quel giorno Avezzano costrinse le forze degli Alleati a cambiare obiettivo e a dirigersi altrove.
Presso il santuario di Pietraquaria, i visitatori possono ammirare circa cento ex voto, esposti nei locali della confraternita, donati da coloro che nel passato hanno ritenuto di aver ottenuto delle grazie da Maria Vergine di Pietraquaria.
La Madonna è raffigurata in piedi vestita di rosso con un manto azzurro trapunto di stelle; con il braccio destro sorregge il Bambinello, mentre con il palmo della mano sinistra tiene i piccoli piedi.
Il Bambino appare nudo mentre benedice con le tre dita della mano destra e con l’altra mano tiene dolcemente un lembo del manto materno.
In seguito all’incoronazione avvenuta nel 1838 sono stati posti due aurei diademi.
Il 16 settembre del 1838 avvenne la solenne incoronazione acconsentita dal capitolo vaticano in San Pietro.
Nel 1891 dopo ulteriori ampliamenti dell’edificio sacro venne istituita la confraternita di Maria Santissima di Pietraquaria, riconosciuta ufficialmente dalla diocesi dei Marsi.
Su un piedistallo, posto sul valico del monte Salviano, poggia la piccola statua in bronzo raffigurante la Madonna; una targa rievocativa dell’incoronazione è stata affissa nel 2013.
La confraternita Maria SS. di Pietraquaria fu costituita con bolla vescovile l’8 giugno 1891 dal Vescovo dei Marsi Mons. Enrico De Dominicis.
Iniziò la sua attività il 27 settembre 1891 prevedendo ampi spazi per l’evangelizzazione, la formazione, l’impegno di assistenza e di carità al fine di agire in sintonia con gli insegnamenti dettati dal Concilio Vaticano II.
Le celebrazioni religiose in onore della Madonna si tengono annualmente il 27 aprile dal 1779, anno in cui Avezzano fu liberata dalla siccità per intercessione della Madonna.
Il rito dei “focaracci” risale invece al 1870.
Il 26 aprile di ogni anno, allo scendere della sera, vengono accesi in tutti i quartieri della città i falò devozionali alla Madonna di Pietraquaria, sul modello dei fuochi di Beltane, attorno ai quali si eseguono canti popolari e religiosi e piccoli concerti musicali[.
Una leggenda vuole che la tradizione dei focaracci nacque da una contesa tra la popolazione di Avezzano e quella di Cese su chi meritasse la protezione della Vergine.
La Madonna dall’alto del monte Salviano si girò verso la città di Avezzano per guardare i fuochi che vennero accesi dagli avezzanesi per attirare la Sua attenzione.
Alla fine dell’Ottocento i fedeli erano soliti spandere lungo le strade cittadine attraversate dalla processione la sabbia gialla scavata in località Colle Sabulo, nei pressi del cimitero a inumazione realizzato accanto al convento di Santa Maria in Vico.
Prima del terremoto del 1915, nel giorno dei festeggiamenti in onore della Madonna, si svolgeva anche la gara del Solco Dritto, in cui i contadini del luogo si sfidavano con l’aratro e i buoi nel tracciare un solco da piazza Torlonia alle pendici del monte Salviano, lungo una strada all’epoca poco urbanizzata. Una commissione era chiamata a decretare il solco migliore.
Nell’ambito delle manifestazioni civili dal 1992 venne organizzata per diversi anni la “Corsa dei Fuochi”, una competizione podistica che ha visto la partecipazione di varie squadre rappresentanti i quartieri di Avezzano, in gara per il palio cittadino, e di diverse compagini della Marsica, in gara per il palio del Fucino.
La festa patronale si protrae annualmente per tre giorni dal 25 al 27 aprile.
Il 25 aprile si tiene la tradizionale fiera della Pietraquaria, organizzata dall’assessorato alle attività produttive del comune di Avezzano.
La sera del 26 aprile si ripete il rito popolare dell’accensione dei “focaracci”.
I riti religiosi si tengono invece il 27 aprile, ufficialmente riconosciuto come il giorno festivo patronale di Avezzano.
In particolari occasioni o ricorrenze viene trasportato a spalla il grande quadro raffigurante la Madonna col Bambino.
Nel mese mariano di maggio permane l’usanza di recarsi all’alba a piedi al santuario attraverso i sentieri del monte Salviano.
Nel 2017 la Madonna di Pietraquaria è stata proclamata protettrice dei podisti della Marsica.
Caratteristica la fiaccolata che ha, alla base, anche i valori dello sport e della condivisione, nei giorni dedicati alla Madonna di Pietraquaria.
Nelle corsa verso i focaracci gli atleti, non solo veri e propri sportivi, illuminano il Salviano nella tappe della Fiaccolata podistica.
Un preghiera alla Madonna di Pietraquaria da parte di tutti noi, con la recita di tre “Ave Maria” e del “Santo Rosario”, a patto che abbiamo i cuori puri di intenzioni buone e senza malizia.

Il Direttore Generale
Dott. Renato Ventresca