“L’Avezzano calcio contro la violenza sulle donne”

“La violenza contro le donne è non solo un aberrante reato, ma è la più diffusa violazione dei diritti umani in tutto il mondo”.
C’è un filo rosso, che unisce due date significative e strettamente legate tra di loro, da un lato appunto il 25 novembre, che condanna ‘ogni atto di violenza fondata sul genere che abbia come risultato, o che possa probabilmente avere come risultato, un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, che avvenga nella vita pubblica o privata’ (come recita la dichiarazione dell’Onu del 1993) e dall’altro il 10 dicembre, data con la quale si celebra l’Anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Assistiamo quotidianamente a continui episodi di violenza, di brutalità, di coercizione nei confronti delle donne, nonostante le leggi siano diventate più repressive e le pene più severe, ma tutto questo sembra non bastare. 
Oltre alla buona politica ed alle Istituzioni, che devono sempre vigilare, sono la famiglia e la scuola a poter fare molto per cambiare una mentalità patriarcale, dove la donna ha meno diritti degli uomini, conta meno di loro e paga quasi sempre per colpe non sue.
Cosa significare far violenza sulla donna?
Non darle il giusto valore: questa è la prima e fortissima forma di violenza contro qualsiasi essere umano.
Partendo dal presupposto che c’è qualcuno che non vale tanto quanto noi, ci si convince allora di avere il diritto di sottometterlo e la donna viene tristemente umiliata con svariate modalità che farebbero vergognare qualsiasi vero uomo di appartenere alla specie Homo sapiens sapiens.
Che di sapiente, il più delle volte, non ha proprio niente. 

Il Direttore Generale
Dott. Renato Ventresca