I valori fondamentali, quelli che danno pienezza e dignità alla vita dell’uomo, sono ormai messi in discussione, sostituiti da un’etica utilitaristica, che, di per sé, è disumana.
Non c’è dubbio che la causa di tutto questo malessere, di questa morte che ci sovrasta, proviene da una persistente emarginazione di Dio: abbiamo pensato di poter far a meno di lui, di bastare a noi stessi, con una fiducia incrollabile nelle nostre forze.
L’uomo, che si fa gigante, senza un’ animazione spirituale cristiana, cade su se stesso per il proprio peso.
Manca della forza morale, che lo fa davvero uomo; manca della capacità di giudicare la gerarchia dei valori.
L’uomo, da sé, non sa chi egli sia.
Possiamo tutti sperimentare la liberazione dall’unico grande male, il peccato.
Possiamo tutti riconoscere che soltanto affidandoci all’amore misericordioso di Qualcuno che è più grande di noi, potremo cancellare i segni di morte, disegnati da noi stessi sul nostro volto, per colorarci, invece, di luce, quella vera.
Quella del mattino radioso di Pasqua!
Pertanto, alle persone fragili e sole, ai malati, ai carcerati, a chi è soffocato dalla crisi economica, ai disperati, agli immigrati, alle vittime dell’ingiustizia, alle donne ed agli uomini di buona volontà auguro, di vero cuore, una Pasqua di gioia, perché Dio non abbandona mai chi soffre e, soprattutto, se è solo.
Dobbiamo tutti riconoscere che bisogna sempre affidarsi all’amore misericordioso di “Qualcuno che è più grande di noi”.
Buona Pasqua!
Il Direttore Generale
Dott. Renato Ventresca